L'uso medico della cannabis (canapa) e dei suoi componenti (detti cannabinoidi, come ilTHC) ha una storia millenaria condivisa da molte culture nel mondo. Nella medicina moderna piuttosto che la combustione e l'inalazione della pianta essiccata si utilizzano farmaci a base di fitocannabinoidi o di cannabinoidi sintetici, su cui vengono effettuati tutti i moderni studi scientifici.[2]
Con la proibizione della pianta la diffusione della cannabis come rimedio farmacologico è decisamente diminuita nel giro degli ultimi 60, 70 anni. Tuttavia la pianta torna oggi ad essere usata nel trattamento di certe patologie, per esempio per ridurre la nausea dovuta achemioterapia o in malati di AIDS, o per trattare il dolore e la spasticità muscolare.[3] È stato studiato il suo utilizzo per numerose altre applicazioni mediche, ma non vi sono dati sufficienti per conclusioni sulla sua sicurezza ed efficacia. Sono inoltre in corso alcuni studi sugli effetti antitumorali del THC.[4]
La cannabis può essere somministrata in vari modi: tramite vaporizzazione o combustione delle infiorescenze essiccate, estratti di vario genere, oppure in capsule. Farmaci a base dicannabinoidi sono disponibili in alcuni paesi dietro prescrizione medica (come il dronabinol, disponibile negli Stati Uniti e in Canada, o il nabilone, disponibile in Canada, Messico, Regno Unito, Stati Uniti, ma anche in Italia per alcune terapie - soprattutto nel recupero datossicodipendenze). Se l'uso a scopo ricreativo resta illegale in molte parti del mondo, l'uso medico della cannabis è ormai completamente o quasi completamente legale in alcuni paesi europei, tra cui Austria, Canada, Finlandia, Germania, Israele, Italia, Paesi Bassi, Portogalloe Spagna. Negli Stati Uniti il commercio (sia vendita che acquisto) di cannabis per qualsiasi scopo è reato federale, mentre è legale la produzione per utilizzo personale in 20 Stati e nelDistrict of Columbia.
fonte:wikipedia
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